Fonte Canonica di Viepri

Nell’anno 2011 la comunità frazionale di Viepri di Massa Martana si riappropria dell’antica Fonte Canonica, sottostante all’Abbazia di Santa Maria.

Durante l’estate di quell’anno, infatti, i giovani del paese hanno deciso di ripulire dai rovi lo spazio che ospita la fontana e quindi di “restaurarla” e di restituirla a nuova vita, grazie all’aiuto della Pro Loco di Viepri, del Comune di Massa, del Circolo Anspi, della Comunanza Agraria e di alcuni volontari.


Intorno alla fontana si sono così ritrovati insieme molti dei soggetti che, oltre mezzo secolo fa, si adoperarono per la costruzione della fontana.
A fine anni ’40 del secolo scorso, infatti, la Comunanza Agraria di Viepri capitanata dal Arturo Muli ed il Comune di Massa Martana dal Edovardo Orsini Federici decisero di spostare la fontana chiamata Fonte Canonica, in accordo degli abitanti di Viepri. 

La scelta nasceva dal fatto che l’acqua non era sufficiente al fabbisogno della popolazione.
Presa la decisione diedero inizio i lavori: la Comunanza Agraria partecipò con 1/3 dei soldi; il Comune di Massa Martana partecipò con un altro terzo, mentre gli abitanti di Viepri decisero di partecipare con una giornata di forza lavoro. La ditta costruttrice furono i fratelli Pozzo.
Le pietre vennero tolte con le mine nel campo di Scoppoletti Angelo dai signori Dominici Olivo, Marconi Sabatino e Petruccioli Edovardo e siccome non erano sufficienti per la costruzione della fontana, Arpi Vito andò a raccogliere le pietre nel campo dei fratelli Valentini Franco e Crescenzio. 

Fu così che fontana fu costruita. Con il passare del tempo però intorno ad essa crebbero spini e rovi e la popolazione se ne dimenticò. Fino al recupero encomiabile di questi giorni.

Storia dell’Abbazia di Santa Maria di Viepri

La Pieve di Santa Maria di Viepri « ilTamTam.it il giornale online  dell'umbria

La prima notizia relativa all’esistenza della chiesa di Santa Maria de Vepribus risale al settembre 1185, quando viene ricordata in un privilegio con cui l’imperatore Federico I Barbarossa confermava molte chiese e possedimenti all’importante insediamento monastico benedettino di San Pietro in Monte Martano.

Una consolidata tradizione locale la vorrebbe edificata alcuni decenni prima per iniziativa dei Nobili di Castelvecchio, al tempo del vescovo Ottone (+ 1144). L’ipotesi di tale fondazione, non suffragata ad oggi da nessun documento, è in parte avallata dal fatto che la maggior parte delle chiese esistenti a Castelvecchio in quel periodo, di cui oggi rimane solo quella di Sant’Ippolito, ricadeva sotto la giurisdizione dello stesso monastero benedettino di Monte Martano.

Nel corso del secolo successivo risulta essere una Collegiata con un priore e quattro canonici; tra quelli appartenenti al clero diocesano che alla fine del Duecento componevano il suo Capitolo si ricordano domnus Francisconedomnus Blaxiusdomnus Bartholuciusdomnus Bartholone, oltre a tali Albricus, Intendutius e Ascone, laici facenti parte della stessa comunità religiosa. Nel 1291 papa Nicolò IV, dietro istanza del card. Matteo d’Acquasparta, concede uno dei quattro canonicati a Giovanni suo familiare e cappellano.

Nel luglio 1298 si ha notizia che tale Egidio figlio di Giovanni di Mainardo da Ponte, immesso nel possesso della rettoria della chiesa di Sant’Apollinare in diocesi di Spoleto per mano dello stesso Cardinale, godeva anche un canonicato della chiesa di Sant’Angelo in Scorcola di Marcellano e della chiesa di Santa Maria di Viepri.

Per tutto il Medioevo, la pieve di Santa Maria fu sede di uno dei diciannove plebati, circoscrizioni territoriali sia ecclesiastiche che civili, in cui si articolava il vasto Comitatus tudertino. Ad essa facevano riferimento il castello di Monte Schignano, posto a mezza costa dell’omonima altura, e la villa di Veprium che, dopo la distruzione del ricordato castello avvenuta nel 1380, venne cinta di mura, assumendo i connotati di un vero e proprio insediamento fortificato. Insediamento che, grazie alla presenza della Pieve e alla sua vicinanza con l’antica Via Flaminia, divenne il centro più importante del territorio circostante, soprattutto dopo la distruzione di Castelvecchio, avvenuta negli anni Quaranta del Quattrocento.

Nella tenuta del castello di Viepri esistevano anche altre tre chiese, una intitolata a San Quirico, ai confini con Castelrinaldi, una di Santa Croce e una terza dedicata a San Cristoforo de Monte Pignalario. Pressoché dirute, nel 1574 viene ordinata la demolizione d elle prime due, la costruzione di una croce nel sito da loro occupato ed il trasferimento dei relativi benefici ed oneri di culto in Santa Maria.

Come appariva il complesso della Pieve nei secoli passati? Con ogni probabilità occorre individuare il nucleo originario della costruzione in quello che oggi corrisponde alla parte absidata della navata laterale destra. La primitiva chiesa, divenuta nel frattempo a due navate e dotata di una torre campanaria in facciata, sarebbe poi stata ulteriormente ingrandita e modificata nel corso dei secoli, fino a raggiungere l’ampiezza che ancora oggi conserva. La visita apostolica Camaiani (1574) fornisce alcuni particolari per meglio comprendere le diverse fasi edilizie che hanno interessato il complesso nel corso dei secoli. Il documento parla infatti di due porte di ingresso, di un cimitero posto intorno all’edificio e delle vestigia di una grande mola e di un chiostro già pertinenti all’antico complesso collegiale. All’interno della chiesa vengono ricordati, oltre al maggiore, anche gli altari di Sant’Antonio di Padova e di Santa Croce. Quest’ultimo verrà poi sostituito da quello del SS. Rosario, la cui relativa Confraternita venne eretta il 18 maggio 1599; nella parrocchia era già attiva da alcuni decenni anche una Confraternita del SS. Sacramento.

Ulteriori interventi strutturali furono forse eseguiti nella prima metà del Seicento. A questo periodo risale infatti il dipinto raffigurante la Natività di Maria, opera del tuderte Andrea Polinori (1586-1648), un tempo posto sull’altare maggiore. Una accurata descrizione del complesso, delle suppellettili, dell’archivio e dei beni della parrocchia, redatta nel gennaio 1872, si deve all’abate parroco don Geremia Lancellotti, morto nel 1885.

Perduta la sua forma originaria, realizzata la nuova cella campanaria nel 1890, completata solo nel 1910 con l’attuale coronamento e la rifusione delle vecchie campane ad opera della Fonderia Marinelli di Agnone, la chiesa venne integralmente restaurata nell’anno 1940 per iniziativa del parroco don Alessandro Piozzi e della comunità parrocchiale. I lavori vennero progettati ed eseguiti dalla ditta del prof. Pollione Moriconi di Todi, che cercò di riportare l’edificio al suo primitivo stile romanico, cancellando però ogni traccia di tutte le modifiche apportate nel corso del tempo.

Dalla chiesa di Santa Maria proviene un prezioso calice cesellato e sbalzato, con smalti policromi, risalente alla prima metà del Quattrocento, oggi conservato presso l’Esposizione di Arte Sacra della Basilica Concattedrale di Todi.

CRONISTORIA DELLA COMUNANZA AGRARIA DI VIEPRI

L’Università Agraria di Viepri è una pubblica istruzione agraria della quale si ha notizia quantomeno dal 1524 alla quale risale un atto notarile di delimitazione dei confini che divide un monte tra quelli di massa e quelli di Viepri e ne assegna una parte all’Università e gli uomini di Viepri come ente collettivo. 

L’atto del 1524 del dottor Massario G. Batta funzionante da giudice in causa tra Todi e Viepri, in cui si fa menzione di “Universitas et homines castri Vieprum” come ente collettivo. 

Un altro documento relativo alla determinazione tra la città di Todi il villaggio di Montecchio e quello di Viepri redatto da un giudice del tempo, il Columbrino, risulta che al 20 agosto 1548 si attiva questo confine fra le tre realtà e si affermava l’esistenza di “Homines Castri Vieprum

L’estratto catastale del 1603 che porta intestata una quantità di fondi. 

Universitati et hominibus Castri Vieprum designandone nei componenti il numero di 64 individui e dicendo che li possedevano “comuniter et pro indiviso” e che i monti erano delle famiglie e li avevano di comune consenso accomunati insieme: e due sentenze della Sacra Rota emessi il 14 gennaio 1763 e 16 marzo 1764 in causa di designazione di confini tra comuni di Todi e Massa nelle quali si menziona come una delle parti contendenti “Universitas et nomines Castri di Vieprum” quale ente collettivo e non le viene dato il nome di “Comunitas” per distinguerla dai comuni litiganti, mentre allora Viepri era Comune. 

Inoltre la sentenza del tribunale di Perugia del 27 aprile 1899, ammise nella motivazione, come provata in genere, la vita reale di un’associazione di Vieprini per il godimento collettivo di fondi come ente collettivo distinto dal Comune. Tanto si legge nella interessante e significativa sentenza della regia Corte d’Appello – sezione di Perugia presentata 14/11/1902. 

Tale Università Agraria, molto più recentemente più fu regolata in ente giuridico sotto il nome di Università Agraria di Viepri ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1 della legge del 4/8/1894 numero 397 relativa all’ordinamento dei domini collettivi nelle province dell’ex Stato Pontificio. 

Ciò con atto 22 luglio 1900 registrato a Perugia il 16/4/1901 al volume 99 numero 3792, pagina 32 atti privati, approvato dalla giunta Provinciale amministrativa nella seduta del 9/10/1904 con atto numero 23209.

Il giorno dell’atto della Costituzione 22 luglio 1900 in ente giuridico della Comunanza Agraria di Viepri o Università Agraria, venne designato in assemblea degli utenti come presidente il signor Giulivi Giovanni quale membro più anziano e il signor Muli Giuseppe in qualità di segretario. In seguito si procedette alla nomina di un nuovo consiglio di amministrazione con le seguenti nomine: 

Presidente: Neri Giacomo voti 39

Consiglieri: Sili Felice voti 39, Martinelli Ugo voti 39 

Segretario: Ranucci D.Domenico voti 39 

Tesoriere Esattore: Giovanni Giulivi voti 39 

Dal 20 Settembre 1902 al 15 ottobre 1904 è nominato presidente Neri Lorenzo, Segretario Ranucci D.Domenico.

Dal 12 ottobre 1904 al 15 ottobre 1906 è stato eletto presidente Giulivi Giuseppe, Segretario Ranucci D.Domenico.

Dal 15 ottobre 1906 al 15 settembre 1908 nominato presidente Giulivi Giuseppe. Consiglieri: Marconi David, Martinelli Ugo, Muli Giuseppe, Giulivi Francesco. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 15 settembre 1908 al 20 novembre 1910 presidente Neri Lorenzo. Consiglieri: Muli Giuseppe, Giulivi Oddone, Giulivi Francesco, Martinelli Decio. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 20 novembre 1910 al 20 gennaio 1911 nominato presidente Matteucci Isidoro. Consiglieri: Marconi David, Muli Giuseppe, Giulivi Oddone, Bagli Valerio.

Dal 20 gennaio 1911 al 24 febbraio 1913 nominato presidente Muli Giuseppe. Consiglieri: Marconi David, Giulivi Oddone, Bagli Valerio, Matteucci Isidoro. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 24 febbraio 1913 al 5 gennaio 1915 nominato presidente Matteucci Isidoro. Consiglieri Marroni David, Pompei Gregorio, Muli Giuseppe, Martinelli Ugo. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 5 gennaio 1915 al 23 maggio 1915 nominato presidente Matteucci Isidoro. Consiglieri Muli Giuseppe, Martinelli Ugo, Marroni David, Pompei Gregorio.

Il 23 maggio 1915 elezioni per il presidente dimissionario per motivi di salute e come invito dalla Prefettura di Perugia viene eletto presidente Muli Giuseppe. Consiglieri: Giulivi Francesco, Pompei Gregorio, Bagni Valerio, Giulivi Oddone.

Dal 23 maggio 1915 al 17 maggio 1917 nominato presidente Muli Giuseppe. Consiglieri: Pompei Gregorio, Giulivi Oddone, Bagli Valerio, Giulivi Francesco. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 17 maggio 1917 all’ 8 Febbraio 1920 nominato presidente Matteucci Isidoro. Consiglieri: Giuseppe Muli, Giulivi Oddone, Bagli Valerio, Giulivi Francesco.

Dall’ 8 Febbraio 1920 al 12 novembre 1922 nomina presidente Martinelli Ugo. Consiglieri:  Oddone Giulivi, Antonio Barbanera, Giuseppe Muli, Moretti Alessandro. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 12 novembre 1922 al 16 marzo 1924 nomina presidente Martinelli Ugo. Consiglieri: Pompei Gregorio, Antonio Barbanera, Ranucci Luigi, Muli Giuseppe. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 16 marzo 1924 al 25 agosto 1925 nomina presidente Giulivi Giulivo. Consiglieri: Giuseppe Muli, Moretti Alessandro. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

Dal 5 agosto 1925 al 11 febbraio 1926 nomina presidente Matteucci Isidoro. Consiglieri: Muli Giuseppe, Moretti Alessandro. Segretario Angeli Martinelli Isaia.

11 febbraio 1926 commissario Orsini Federici Antonio

Infatti a decorrere dal 15 gennaio 1926 le amministrazioni delle comunanze agrarie di Massa Martana, Colpetrazzo, Mezzanelli e Viepri furono sospese con decreto del prefetto di Perugia e il signor Orsini Federici Antonio è nominato commissario prefettizio di tutte le comunanze Agrarie del territorio fino al 5 settembre 1930. 

Dal 5 settembre 1930 al primo luglio 1932 è nominato commissario prefettizio signor Quagliarello Michele. 

Il commissario prefettizio Quagliarello Dr. Michele ha provveduto a consorziare i servizi di segreteria, custodia e vigilanza dei patrimoni boschivi delle quattro comunanze agrarie del Comune di Massa Martana come da atto N°2 in data 13 novembre 1931 e come da decreto prefettizio N°4785 in data 3 marzo 1932, riducendo da 4 a 1 i posti dei Segretario e da 4 a 2 i posti di Agente di Custodia e Vigilanza dei Boschi. Licenziò e liquidò con un compenso pari ad una mensilità per ogni anno lavorativo, il Segretario Angeli Martinelli Isaia (segretario dal 21 maggio 1908 al 12 aprile 1932) e il signor Bagli Angelo in qualità di guardia boschi dal 20 luglio 1920 al 6 aprile 1932.

Dal 20 luglio 1932 al 10 luglio 1938 amministrazione presieduta dal ragionier Angeli Martinelli Isaia  nominato  commissario prefettizio con segretari Luca Paolucci e Aldo Mannucci.

Dal 11 luglio 1938 al 6 aprile 1940 amministrazione amministrata dal P.A. Orsini Achille nominato dal decreto prefettizio 

Dal 7 aprile 1940 è coadiuvato anche da 4 consiglieri nominati con regolare assemblea e precisamente Giulivi Italo voti 33, Neri Nerino voti 23, Moretti Giovanni voti 22, Toniacci Edo voti 22.

Dal 12 marzo 1942 elezioni amministrative presidente Neri Nerino. Consiglieri: Giulivi Italo, Moretti Giovanni, Angeli Martinelli Isaia, Valentini Isaia.

Nell’ottobre del 1942 furono requisite 1000 traverse ferroviarie, 2000 quintali di carbone  e 30 metri cubi di legnatico dalla M.N.F..

6 marzo 1943: revisione dei conti consuntivi dall’anno 1933 al 1941 con l’esattore della Comunanza agraria ragioniere Luca Paolucci prescritto in relazione del signor vice prefetto ispettore della revisione del ragionier Tobia Pietro per un compenso pari a 400 lire.

Il 30 Aprile 1947 con presidente Neri Nerino fu commissariata per deficit di cassa con nomina commissario Piedimonte Pellegrino e tesoriere ragionier Luca Paolucci, segretario della Comunanza agraria e Segretario del comune di Massa Martana Girolami Achille.

13 luglio 1947 elezioni del consiglio di amministrazione con con elenco degli utenti aventi diritto redatto dal commissario Pellegrino Piedimonte, come da tabella seguente:

Dal 13 luglio 1947 al 22 gennaio 1961 presidente Muli Arturo. Consiglieri: Marconi Sabatino, Valentini Sabatino, Giulivi Giulivo, Martinelli Adelio. Il primo gennaio 1948 è stato nominato segretario della Comunanza Agraria di Viepri il Signor Vincenzo Paolucci impiegato presso l’ufficio di collocamento di Massa Martana.

16 novembre 1960 Dalla Prefettura di Perugia dottor Di Giovanni

Oggetto: rinnovo consiglio di amministrazione poiché risulta che codesto consiglio di amministrazione non è stato rinnovato dal lontano 1947. Si invita a voler promuovere con ogni sollecitudine gli atti necessari per le elezioni del consiglio medesimo.

Dal 22  gennaio 1961 al 22 maggio 1966 Presidente Muli Arturo. Consiglieri: Marconi Sabatino, Magrini Leo, Giulivi Giulivo, Angeli Martinelli Marino. Con nota del prefetto dottor Gerlini in data 13 settembre 1965  sollecito rinnovo amministrazioni elettive.

Dal 22 maggio 1968 al 2 gennaio 1972 presidente Muli Arturo. Consiglieri: Marconi Sabatino, Magrini Leo, Moretti Giovanni, Angeli Martinelli Marino.

Dal 22 gennaio 1972 al 29 giugno 1976 presidente Muli Arturo. Consiglieri: Moretti Giovanni, Magrini Leo, Giulivi Giulivo, Petruccioli Giovanni.

Dal 29 giugno 1976 al 9 marzo 1981 presidente Muli Arturo. Consiglieri: Petruccioli Luciano, Petruccioli Giovanni, Magrini Leo, Italiani Alberto.

Dal 9 marzo 1981 al 31 marzo 1985 presidente Muli Arturo. Consiglieri: Petruccioli Luciano, Petruccioli Giuseppe, Neri Nello, Italiani Alberto.

Fino al 31 marzo 1985 restò segretario della Comunanza Agraria di Viepri il signor Paolucci Vincenzo impiegato dell’ufficio di collocamento di Massa Martana in sua sostituzione venne nominato il Sig. Perni Ferrero impiegato presso il Comune di Massa Martana.

Dal 31 marzo 1985 al 8 aprile 1990 presidente Neri Lorenzo. Consiglieri: Italiani Alberto, Petruccioli Luciano, Valentini Crescenzio, Ciliani Bruno.

Dall’8 Aprile 1990 al 14 maggio 1995 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Petruccioli Luciano, Petruccioli Giuseppe, Italiani Alberto, Brandi Giovanni.

Dal 14 maggio 1995 al 16 maggio 1999 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Brandi Giovanni, Petruccioli Luciano, Angeli Martinelli Ottavio, Gili Italo.

Dal 16 maggio 1999 al 23 maggio 2004 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Brandi Giovanni, Pesti Marcello, Angeli Martinelli Ottavio, Valentini Franco.

Dal 23 maggio 2004 al 17 maggio 2009 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Ruggeri Rizziero, Grillo Antonio, Bececchi Giuliano, Magrini Mauro.

Dal  17 maggio 2009 al 27 aprile 2014 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Brandi Giovanni, Ruggeri Rizziero, Grillo Antonio, Magrini Mauro.

11 Aprile 2011 nomina del nuovo segretario in sostituzione di Perni Ferrero, viene nominato il geometra Massimo Carolini.

Dal 27 aprile 2014 al 28 aprile 2019 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Brandi Giovanni, Italiani Giacomo, Ruggeri Rizziero, Angeli Martinelli Ottavio, per dimissioni Pesti Nico, per dimissioni Grillo Antonio.

Dal 28 aprile 2019 presidente Pagliari Giampiero. Consiglieri: Italiani Giacomo, Grillo Antonio, poi per dimissioni Brandi Giovanni, Martinelli Maurizio, Grillo Giuseppe.